Interviste | Inizia la rivoluzione. Tutte le novità: panchina affidata a Bizzarri e Caropreso

Con la fine della stagione in casa Italpol si è iniziato a programmare velocemente la nuova annata per non correre il rischio di farsi trovare impreparati. La prima scossa è arrivata con l’avvicendamento in panchina che porterà Giacomo Bizzarri ad affiancare Cristiano Caropreso nella conduzione della prima squadra. Tante anche le novità per quanto riguarda il roster: lo zoccolo duro resterà invariato, ma le sorprese non mancheranno. È proprio Bizzarri, direttore sportivo e ora nelle nuove vesti di allenatore, a spiegare nel dettaglio tutte le novità della rivoluzione Italpol.

BILANCIO – “La stagione conclusa è stata purtroppo deludente rispetto alle aspettative e, come accaduto negli ultimi tre anni, l’Italpol c5 termina con amarezza e grandi rimpianti. Il roster a nostro parere non meritava quella posizione finale di classifica e l’andamento del campionato non è stato quello che ci attendevamo. Probabilmente la squadra mancava di alcuni tasselli e abbiamo pagato questo oltremodo”.

ENTITÀ – “Nella programmazione del prossimo anno abbiamo puntato su un valore per noi prioritario e determinante all’ottenimento del risultato finale: il senso di appartenenza e l’attaccamento ai nostri colori societari. Il gruppo sarà il valore aggiunto del prossimo anno. Siamo convinti che i valori di questa squadra dovranno obbligatoriamente uscire fuori. La categoria A2 ci vedrà ai nastri di partenza tra i favoriti e noi siamo pronti a prenderci questa etichetta. L’Italpol deve tornare ai vecchi fasti in cui non c’era una stagione in cui non si lottava per i primi posti”.

ROSTER – “Il roster ha bisogno di alcune correzioni che dovranno sicuramente rinforzare il reparto offensivo e dare alla squadra un peso specifico maggiore sia qualitativo che di esperienza assoluta. Ripartiamo dai confermati Basile, Tartabini, Ippoliti, Di Eugenio, Pizzoli Luca, Pizzoli Andrea, Paulinho, Del Ferraro, Marchetti e il capitano Gravina. Una menzione particolare va a Luca Ippoliti che è con noi dalla C1 ed è diventato il simbolo della scalata Italpol. Ci piacerebbe arrivare in Serie A con lui, magari anche con un ruolo diverso nella società. Abbiamo cercato di rimpiazzare le uscite di Osni Garcia e Bizjak inserendo elementi con caratteristiche diverse e che dovrebbero compensare le lacune tattiche registrate lo scorso anno. Abbiamo anche giocatori giovani in entrata e crediamo che ci potranno dare un enorme slancio dinamico. Il mercato ci riserverà sicuramente delle grandi sorprese ma siamo convinti che i nostri campioni già li abbiamo in casa”.

STAFF – “La rivisitazione dello staff nasce esclusivamente dalla necessità di voltare pagina e dare la sensazione di un nuovo inizio. Nello staff, al momento, abbiamo solo alcune certezze: Cristiano Caropreso che dividerà la panchina con il sottoscritto e che inizierà con me un nuovo progetto tecnico impostato sulla specializzazione e sulla divisione dei compiti nell’istruzione tattica della squadra. Ci divideremo il lavoro: uno seguirà la fase tattica della difesa mentre l’altro avrà la responsabilità della fase offensiva. Saremo coadiuvati da uno staff di prim’ordine con preparatori e fisioterapisti provenienti dalla classe maggiore. Il direttore generale Chiauzzi ricoprirà il duplice ruolo e sarà come sempre una sorta di team manager e addetto alle relazioni esterne. Organetti rimarrà centrale nella gestione della logistica e avrà ruolo di dirigente accompagnatore. Stiamo ancora definendo i particolari di questa rivoluzione”.

LINEA – “Paulinho e Ippoliti saranno i miei allenatori in campo, i miei occhi e le mie orecchie: per vincere bisogna avere giocatori dentro il progetto tattico e non solo meri esecutori. Dobbiamo essere tutti convinti di ciò che sarà la nostra linea. Con mister Caropreso abbiamo due mesi di lavoro intenso per programmare al meglio la stagione agonistica, ma la mia concezione del ruolo dell’allenatore è completamente in antitesi con la vecchia figura del mister come accentratore di decisioni e indirizzi tattici. Il giocatore per me è parte integrante del processo e deve essere coinvolto. Si tratta di una rivoluzione nel modo di pensare. Dobbiamo pensare tutti come gruppo e non come Individuo singolo, a partire dal mister”.


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